E-cig come le sigarette tradizionali, torna divieto nei luoghi pubblici

19 Dicembre 2013
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Si estende alle sigarette elettroniche il divieto di pubblicità e promozione e lo stop all’utilizzo nei locali chiusi non riservati ai fumatori. Lo prevede un emendamento al decreto salva-Roma approvato dall’Aula del Senato, già accolto dalla Commissione bilancio. Mentre l’Europa trova l’accordo sulla direttiva tabacco, che comprende anche i paletti sulle sigarette elettroniche, in Italia sono stati modificati più volte negli ultimi mesi i divieti per le e-cig. Un tentativo era già stato fatto in estate con il decreto lavoro, poi cancellato a novembre con il “decreto Istruzione”.
Fino ad ora era vietata solo la vendita ai minori di 18 anni delle sigarette elettroniche con nicotina, attraverso un’ordinanza del Ministero della salute operativa da fine luglio e per un anno, che non consente più di svapare a ragazzi, ma anche agli insegnanti, nei luoghi chiusi degli istituti scolastici e dei centri di formazione professionale. Un divieto, quello della vendita agli under 18, che dovrebbe diventare stabile con l’approvazione del d.d.l. Lorenzin, che ha avuto ieri il via libera definitivo del Consiglio dei Ministri e dovrà ora passare al vaglio del Parlamento, e che tra le varie deleghe contiene anche un capitolo sulla “prevenzione dei rischi connessi all’uso di sigarette elettroniche” oltre a “sanzioni per vendita e uso scorretto”.
Ma in estate si era previsto che si dovessero applicare le norme su pubblicità e tutela dei non fumatori della legge Sirchia anche alle sigarette elettroniche, equiparandole in tutto e per tutto alle tradizionali sigarette. Poi in autunno, con il decreto Istruzione e tra le polemiche, il divieto di svapare in bar, ristoranti, cinema, uffici e mezzi pubblici era caduto, così come si era attenuato il divieto assoluto degli spot, per i quali comunque sono previsti dei limiti a tutela dei minori.
Adesso un emendamento del senatore della Lega Stefano Candiani approvato anche in Aula a Palazzo Madama (e se sarà confermato poi da Montecitorio, dove il decreto salva-Roma dovrà approdare per la seconda lettura), ripristina il divieto dell’utilizzo nei locali chiusi non riservati ai fumatori così come lo stop alla pubblicità

(Fonte: Ansa)