Posteggi in scadenza su aree pubbliche: l’Autority non è d’accordo sui criteri – Tutto da rifare?

In merito all’assegnazione di punteggi relativi all’anzianità di impresa e all’anzianità di posteggio l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato  dichiara, con proprio parere del 15/12/2016: “Il favor per il concessionario uscente che verrebbe così significativamente a determinarsi potrebbe di fatto dissimulare, nella sostanza, una forma di rinnovo automatico della concessione, ponendosi in contrasto con l’art. 12 della Direttiva Servizi, in base al quale, l’assegnazione di un titolo autorizzatorio (che già deve avere una durata limitata) “non può prevedere la procedura di rinnovo automatico né accordare altri vantaggi al prestatore uscente”.” (..)

L’Autorità auspica, quindi, che i documenti di riferimento nel settore siano modificati recependo le indicazioni sopra esposte e che, in ogni caso le amministrazioni locali esercitino la propria potestà sull’individuazione della durata delle concessioni e dei criteri di selezione in maniera coerente con i principi sopra richiamati e con le disposizioni della Direttiva Servizi”.

 

 

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4 thoughts on “Posteggi in scadenza su aree pubbliche: l’Autority non è d’accordo sui criteri – Tutto da rifare?

  1. Premesso di condividere i dubbi espressi dal Garante pur non capendo perchè solo ora esprime tale parere, permettetemi lo sfogo.
    Credo che in questa fase in cui tutti i comuni hanno già approvato i bandi (apprestandosi a ricevere le domande dal 7 gennaio 2017 ormai alle porte) sulla scorta di una normativa di riferimento confezionata dalla conferenza stato-regioni e singolarmente da ogni regione (magari – diciamolo – anche politicamente contrattata con le associazioni di categoria) e quindi calata sui comuni, chi fermerà la macchina?
    Secondo voi ci sarà qualche comune che in questo periodo natalizio accetterà l’auspicio del garante a modificare i criteri secondo quanto indicato nel parere? Parere che è stato trasmesso direttamente alla Conferenza Stato-Regioni e al Mise ai quali il garante chiede di conoscere quali determinazioni assumeranno entro un termine di 60 giorni ……
    A meno che questa posizione del Garante (datata 15/12/2016) sia prodromo a qualche intervento governativo sulla ventilata proroga della Bolkenstein (ricordate la lettera di Renzi pre-referendum?) …. ma se devono fare il regalo di natale o della befana, lo facciano in fretta che a lavorare per niente siamo tutti stufi e tanto meno interessati a ricevere e gestire futuri possibili ricorsi.

  2. Bravo Pierluigi….secondo me è meglio non fare niente……Adesso hanno fatto la scoperta delle Americhe.
    Ma questo Paese quando diventerà un pò serio???

    Buon Natale

  3. Breve, elementare pensierino di fine anno: è mai possibile che nessuno di coloro che hanno predisposto od approvato gli atti amministrativi sfociati nell’Intesa 2012; nel documento Unitario del 3 agosto 2016, e nei successivi Atti della Conferenza dei Presidenti delle Regioni (2013 e 2016) abbia ravvisato la necessità di interpellare, preventivamente, C.d.S in sede consultiva o ‘Antitrust, per per4 conoscere e verificare, tra l’altro :
    a) se attribuire 100 punti su 100 ( quindi il totale del punteggio ottenibile in sede di concorso) a chi abbia maturato un’ anzianità di posteggio di 10 anni, costituisca o meno, in pratica, un “rinnovo automatico” delle concessioni di posteggio;
    b) se la Direttiva Servizi 123/2006 (Bolkestein), nata con il preciso scopo di superare gli ostacoli alla libertà di stabilimento dei prestatori negli Stati membri, garantendo cosi’la libera circolazione dei servizi tra gli Stati,non abbia finito per esorbitare dalle proprie finalità, per penetrare anche nell’area di quel diritto fondamentale che è rappresentato dalla “libertà di impresa”, ed è riservato alla competenza esclusiva del diritto interno degli Stati membri, con violazione dei principi della sussidiarietà, della proporzionalità, della leale cooperazione, e della identità nazionale?.
    Un nostro antenato romano, vissuto più di 20 secoli fà (Cicerone a.106 a.c.) ,tornando a vivere oggi ,sarebbe portato ancora a dire “..qualia tempora currunt!).

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