Servizio assistito di somministrazione

Il “servizio assistito di somministrazione” ricorre senza dubbio con la presenza di camerieri che ricevano le ordinazioni o prestino comunque il servizio al tavolo degli avventori, ma anche in presenza di un tipo di servizio in via di diffusione costituito da buffet e self-service, in piedi o con tavoli; questa tipologia di servizio fa sì che l’attività configuri il genus della ristorazione, precluso agli esercizi di vicinato ed assimilabili.
Per “servizio assistito di somministrazione” devono intendersi anche pratiche senza camerieri, ed il discrimine effettivo consiste nella predisposizione di risorse, non solo umane ma anche semplicemente materiali, che siano di servizio al cliente assistendolo per consumare confortevolmente sul posto.
Il consumo sul posto d’altronde non è vincolato al consumo “in piedi” di quanto acquistato in loco, perché ben può legittimamente essere svolto mediante tavolini e attrezzature, purché non tipo “buffet”.
Per sostenere la funzionalità delle attrezzature alla somministrazione anziché al consumo sul posto, è necessario che le attrezzature predisposte dall’esercente incidano sulle caratteristiche commerciali effettive dell’intero esercizio, facendo percepire alla potenziale clientela che l’esercizio rappresenta un ordinario luogo di ristorazione.

 

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