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C. di Cassazione: attività di somministrazione e perdita dei requisiti per l’autorizzazione

Con la sentenza del 5 ottobre 2009, n.21273, la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso avverso l’ordinanza di sospensione di un’attività di somministrazione. Il caso preso in esame, riguarda il ricorso presentato dalla titolare di una tavola calda nei confronti della quale il comune aveva emesso due distinte ordinanze d’ingiunzione, una per aver violato l’art. 3 della legge n. 287/1991 in materia di norme sanitarie, l’altra, per aver violato l’art. 2, comma 1, della legge n. 283/1962 per aver esercitato l’attività in difetto di autorizzazione sanitaria.
La suprema corte ha ribadito che anche le regioni che hanno adottato proprie leggi regionali in materia di somministrazione di alimenti e bevande, hanno mantenuto la prescrizione che consente di sanzionare colui che fa perdere ai locali i requisiti che aevano legittimato il rilascio dell’autorizzazione.

>> Corte di Cassazione 5/10/2009 n. 21273


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