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Rassegna stampa di oggi - Enti, modelli unici senza ritardi

Selezione di articoli tratti dai principali quotidiani nazionali – Servizio in collaborazione con Mimesi srl

Italia Oggi 10/7/2018

I comuni dovranno fare in fretta nell’adottare i modelli unici e standardizzati in materia di attività produttive ed edilizia. Il termine per rendere disponibile agli utenti i moduli, approvati dall’accordo in Conferenza unifi cata del 22 febbraio 2018, sarebbe infatti dovuto scadere lo scorso 30 aprile, ma poi la ritardata pubblicazione degli stessi in Gazzetta Ufficiale (avvenuta il 15 e 16 giugno) ha creato uno sfasamento temporale che però non può protrarsi oltre.
Per questo è necessario che i comuni si adeguino tempestivamente, pubblicando sui propri siti internet istituzionali la relativa modulistica, anche perché in caso contrario potrebbe scattare il potere sostitutivo da parte delle regioni. A chiarirlo è l’Anci in una nota indirizzata ai sindaci per fare il punto sulle novità introdotte nella presentazione di segnalazioni, comunicazioni e istanze da parte dei cittadini in materia edilizia e per l’avvio di attività produttive.
L’Anci ha chiarito che le p.a. sono tenute a pubblicare sui propri portali istituzionali i moduli unifi cati e standardizzati. Qualora gli enti siano inadempienti, le regioni, anche su segnalazione dei cittadini, assegneranno alle amministrazioni un «congruo termine» per provvedere, trascorso il quale adotteranno le relative misure sostitutive nel rispetto della normativa statale e regionale applicabile. In caso di inadempienza della regione, sarà la presidenza del consiglio dei ministri a far scattare il potere sostitutivo. Non solo.
L’Associazione dei comuni ricorda che la mancata pubblicazione sul sito delle informazioni e dei documenti costituisce illecito disciplinare punibile con la sospensione dal servizio e la perdita dello stipendio da tre giorni a sei mesi.
Oltre a caricare sul web i modelli, i comuni saranno anche tenuti a fornire consulenza gratuita (fatto salvo il pagamento dei soli diritti di segreteria previsti per legge) sulle attività private che, ai sensi del dlgs 126/2016, non sono soggette ad autorizzazione espressa e per le quali basta la segnalazione certificata di inizio attività (Scia) o la semplice comunicazione.
L’elenco delle attività, con a fianco il regime amministrativo applicabile, è contenuto nella tabella A del dlgs 222/2016. La tabella non va considerata esaustiva, nel senso che, chiarisce la nota dell’Anci, «le amministrazioni possono ricondurre le attività non espressamente elencate nella tabella A, anche in ragione delle loro specificità territoriali, a quelle corrispondenti, pubblicandole sul proprio sito istituzionale».
Ciò significa che le regioni e gli enti locali, fermi restando i livelli di semplifi cazione e le garanzie assicurate ai privati dal decreto, potranno prevedere livelli ulteriori di semplifi cazione».
Francesco Cerisano

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