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Accesso agli atti e privacy, ergo trasparenza e riservatezza, nella più recente giurisprudenza amministrativa

Benché i legislatori, di qualsivoglia livello, facciano di tutto per tenere separati accesso agli atti e privacy, con corpus normativi distinti, che sembrano peraltro ignorarsi, la prassi amministrativa e la giurisprudenza operano la giusta sutura fra loro.

Il Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, in epigrafe Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, c.d. decreto trasparenza, come rititolato dal decreto legislativo 25 maggio 2016, n. 97, è stato oggetto di un processo di revisione notevole, ad opera di quest’ultimo, recante in epigrafe Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell’articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, in attuazione della Legge 7 agosto 2015, n. 124, in epigrafe Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, c.d. Legge Madia, teso ad adeguare l’ordinamento giuridico italiano al modello c.d. FOIA (Freedom of Information Act), adottato nella gran parte delle democrazie liberali.

 

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