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Emergenza Coronavirus: i Comuni turistici rischiano il default

Andrea Gnassi, sindaco di Rimini e responsabile turismo per l’ANCI, lancia l’allarme

A proposito della lettera inviata dai sindaci al Governo in relazione alle misure da intraprendere per la “Fase 2” del contenimento dell’emergenza Coronavirus, il quotidiano Repubblica pubblica un’intervista ad Andrea Gnassi, il sindaco di Rimini, responsabile turismo per l’ANCI, il quale lancia l’allarme definitivo: “La situazione è drammatica”. Chiede al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri un piano straordinario per “l’industria del turismo”, fondi ad hoc e linee guida chiare per le spiagge, insieme a quelle che già stanno facendo Regione e Comune di Rimini e che prevederanno, tra l’altro, steward sulle spiagge libere. “Siamo d’accordo completamente sulle vacanze in sicurezza, ma no ad ospedalizzare le nostre spiagge e i nostri alberghi”.

Pubblichiamo di seguito uno stralcio dell’intervista:

Sindaco Gnassi, le città turistiche e balneari come Rimini sono in trincea anche in vista delle vacanze?
“In Italia dobbiamo uscire dalla retorica per cui si dice che il turismo è il petrolio d’Italia. Noi tutti apprezziamo il ministro dei Beni culturali e Turismo, Dario Franceschini quando dichiara: sono il ministro del più importante settore economico del paese. Ma se entra in crisi la siderurgia, la chimica o altri comparti produttivi, il governo si mobilita, si prevedono piani straordinari. Per il turismo cosa si fa? Il turismo non esporta merci, ma importa persone. È il settore più colpito dalla pandemia. Le merci ripartiranno, ma per le città turistiche – che vivono di viaggi, relazioni, aggregazioni – non si vede l’uscita dal tunnel. Eppure il turismo rappresenta il 22% circa del Pil. Abbiamo 7.500 chilometri di spiagge e i giacimenti culturali più importanti del mondo”.

Voi sindaci – con in testa Rimini, Firenze, Venezia, Palermo, Milano, Bari, Roma, Napoli – avete scritto una lettera al premier Conte, spiegando che rischiate il default?
“Sì. Nel Decreto Rilancio si assegnano risorse ai Comuni per 3 miliardi/3 miliardi e mezzo per fare fronte alle minori entrate. Non si fa cenno alle perdite proprio in quanto città a forte vocazione turistica. Non abbiamo più tassa di soggiorno, né quella di occupazione suolo pubblico, né possiamo riscuotere la Tari da attività che hanno chiuso. Lo “sbilancio” per Rimini è di 45 milioni di euro, per Firenze sarà di 200 milioni, per Milano di oltre 300 milioni… dove l’industria del turismo è centrale, le città non possono farcela”.


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