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Banda ultralarga, sei miliardi per il digitale

Il governo, nel Consiglio dei Ministri di ieri, ha dato il via libera al Piano per lo sviluppo della banda ultralarga e al Piano per la digitalizzazione del Paese, che prevede risorse pubbliche al 2020 pari a “6 miliardi”. Al termine del C.d.M., il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Graziano Delrio, ha spiegato che “è la prima volta che si mettono insieme risorse per obiettivi dell’agenda digitale e che se l’investimento pubblico avrà un effetto moltiplicatore, consentirà all’Italia di superare gli obiettivi europei”.

Guidi: “Potremo arrivare anche all’85% della copertura nazionale”
Il Ministro dello sviluppo economico, Federica Guidi, ha infatti chiarito: “Potremo arrivare anche all’85% della copertura nazionale  con la banda 110 megabit entro il 2020”. Nel Piano il Paese verrà diviso “per lotti: 4 cluster che saranno sottoposti a strumenti di agevolazione e partenariato pubblico privato per intercettare esigenze di quella zona specifica del paese”.

Il Ministro Guidi ha anche chiarito che si è deciso di lasciare al mercato “la scelta tecnologica” rispetto agli standard con cui arrivare alla velocità di connessione indicata.

“Lasciamo al mercato e agli operatori la scelta della tecnologia più efficiente – ha detto il Ministro – Gli operatori decideranno con un meccanismo virtuoso come fare il loro piano di infrastrutturazione”.

Delrio: “Raggiungere gli obiettivi dell’agenda europea”
Il sottosegretario Delrio ha poi sottolineato come “per la prima volta l’Italia si dota di un piano che mette insieme diversi ministeri, diverse fonti di finanziamento, fondi propri di Regioni, dei privati: un mix e un tentativo di mettere a unità una serie di competenze e risorse in un quadro strategico che permetta a questo paese finalmente di fare la sua rivoluzione digitale, e raggiungere gli obiettivi dell’agenda europea”.

Nel Piano c’è “una buona notizia per il Meridione – ha aggiunto Delrio – il Mezzogiorno ha tutte le potenzialità e le risorse per raggiungere prima dell’altra parte dell’Italia gli obiettivi che l’Europa ci indica”.

Il Ministro Guidi ha invece evidenziato i vantaggi economici del piano che “darà al nostro Paese le autostrade digitali con le corsie giuste come quelle di qualsiasi altro paese europeo che voglia competere nei mercati globali. Vogliamo dotarci di vere autostrade del futuro – ha aggiunto – colmando un gap che oggi abbiamo rispetto ad altri paesi europei”.

Misure ad hoc in un provvedimento specifico
Nel comunicato pubblicato sul sito di Palazzo Chigi viene inoltre spiegato che “le sole risorse pubbliche non saranno sufficienti per sviluppare una rete estesa di nuova generazione (fino all’85% della popolazione collegato ad almeno 100 Mbps).

La soluzione individuata è quella di un sistema articolato di nuove regole, che accompagni alla migrazione, progressiva e concordata, verso la nuova rete in fibra ottica.

Una serie di misure ad hoc verranno inserite in un provvedimento specifico: il ‘servizio digitale universale’; un fondo di garanzia; voucher di accompagnamento alla migrazione verso la fibra ottica; convergenza di prezzo per i collegamenti in fibra ottica realizzati con sovvenzioni statali, al prezzo dei collegamenti in rame”.


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