Apertura di nuove parafarmacie

Le norme che pongono limiti all’apertura di nuove parafarmacie, contenute nel DDL 2079 in discussione al Senato, sono restrittive della concorrenza con conseguenze negative per i consumatori.
Lo segnala l’Antitrust in una nota del 1° settembre, inviata al Governo e al Parlamento, nella quale si auspica che la disciplina in discussione non venga approvata.
Secondo l’Autorità tali norme, che sospendono l’apertura di nuovi esercizi in attesa della ridefinizione della normativa relativa alla vendita dei farmaci e introducono comunque limiti numerici alle parafarmacie, pongono un vincolo strutturale restrittivo della concorrenza in mercati recentemente liberalizzati: se venissero approvate ci sarebbero effetti negativi sul livello dei prezzi e sulla qualità del servizio.
La limitazione numerica delle parafarmacie in ciascun Comune, sulla base di criteri demografici, si andrebbe ad aggiungere alle restrizioni derivanti dalla “pianta organica” previste per le farmacie, già oggetto di precedenti segnalazioni dell’Autorità, condizionando la dinamica concorrenziale in un settore dove il numero di farmacie presenti è spesso inadeguato a soddisfare le esigenze della domanda.
L’Autorità ribadisce che la limitazione quantitativa del numero di esercizi farmaceutici sul territorio, anziché realizzare una soddisfacente distribuzione territoriale degli esercizi di vendita dei farmaci al pubblico, può tradursi in una protezione dei livelli di reddito delle farmacie già esistenti: è infatti evidente che per garantire l’universalità del servizio sarebbe necessario al più stabilire un numero minimo di farmacie e non certo un numero massimo.

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