IL CASO – commercio – codice ATECO – comunicazione – verifiche

A un anno dall’inizio della Pandemia, registriamo quanto siano sempre più importanti i codici Ateco di iscrizione delle ditte che effettuano le svariate attività. Nel commercio, in particolare, le attività di vendita al dettaglio ai sensi del Dlgs 114/1998 sono suddivise in due settori: alimentare e non alimentare. In sede d’iscrizione alla C.C.I.A.A poi queste ditte si iscrivono con codici ateco ben precisi a seconda di quello che effettivamente vendono. Oggi per subire meno le restrizioni dei vari DPCM, alcuni esercenti ampliano la gamma di ciò che vendono o la implementano presentando la variazione necessaria all’Agenzia delle Entrate. In sede di variazione alla CCIAA, queste richiedono la presentazione della scia al Suap, ma a nostro modesto parere QUESTA non E’ dovuta in quanto trattasi di attività in essere già autorizzata a vendere tutti i prodotti compresi nel settore di vendita dichiarato in sede di inizio attività. Con la presente si chiede un vostro parere in merito, se quanto viene richiesto dalle C.C.I.A.A. non sia un appesantire e aggravare la procedura.

 

Vuoi conoscere la risposta dei nostri esperti? Continua a leggere QUI

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *