Semplificazione amministrativa: in arrivo altre norme taglia-leggi

1 Aprile 2010
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Il consiglio dei Ministri, nella seduta n. 87 del 19 marzo 2010 ha approvato in via preliminare due importanti schemi di provvedimenti proposti dal Ministro Calderoli per la semplificazione normativa, che dovranno completare l’opera di rinnovamento delle leggi e degli altri atti normativi: opera di sfoltimento degli atti normativi già iniziata con il decreto legislativo 1° dicembre 2009, n. 179, che individuato le disposizioni legislative statali anteriori al 1970 di cui è stata ritenuta indispensabile la permanenza in vigore. Nella sintesi della seduta, sul sito www.governo.it, si legge “Gli schemi approvati oggi individuano gli atti normativi da abrogare espressamente sulla base della delega conferita al Governo e finalizzata a garantire una maggiore certezza dell’apparato legislativo vigente. Il primo è uno schema di decreto legislativo che abroga 71.603 atti di rango primario (regi decreti, regi decreti- legge, leggi, decreti legislativi del Capo provvisorio dello Stato, decreti legislativi luogotenenziali), in un arco temporale che va dal 21 aprile 1861 al 22 dicembre 1969.
Il secondo provvedimento è uno schema di decreto presidenziale, volto ad abrogare disposizioni di rango secondario. Si tratta di 118.845 atti pubblicati dal marzo 1861 al giugno 1986, principalmente decreti ministeriali (circa 97.000), ma anche decreti del Presidente della Repubblica (circa 7.900), regi decreti (circa 4.300) e decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (circa 2.500). La ricognizione, tuttavia, non si è limitata alle categorie numericamente più consistenti, ma ha riguardato anche altri tipi di provvedimenti emanati in particolari contesti storici, tuttora formalmente vigenti ma palesemente obsoleti quali decreti del Duce, decreti del Capo provvisorio dello Stato, decreti luogotenenziali, decreti del Sottosegretario di Stato per le fabbricazioni di guerra, ecc.
Gli schemi riceveranno ora i pareri del Consiglio di Stato e, limitatamente a quello di abrogazione di norme primarie, delle Commissioni parlamentari