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Sigarette elettroniche:  per l’Istituto Superiore di sanità possono avere effetti dannosi

L’Istituto superiore di sanità ha consegnato al Ministero della salute un aggiornamento scientifico in merito alla pericolosità delle sigarette elettroniche contenenti nicotina. Esso contiene una “valutazione del rischio” per la salute umana delle sigarette elettroniche che contengono nicotina, effettuata sulla base di un complesso algoritmo. L’ISS conclude che le sigarette elettroniche contenenti nicotina “presentano potenziali livelli di assunzione di nicotina per i quali non si possono escludere effetti dannosi per la salute umana, in particolare per i consumatori in giovane età”.

La nota dell’ISS fa riferimento a quanto affermato dall’OMS. “L’Oms ritiene che sebbene i produttori vendano gli ENDS (Electronic Nicotine Delivery System) come dispositivi efficaci che aiutano a smettere di fumare, ad oggi non esiste evidenza scientifica sufficiente a stabilirne la sicurezza d’uso e l’efficacia come metodo per la disassuefazione da fumo e andrebbero regolamentati come dispositivi medici o prodotti farmaceutici e non come prodotti da tabacco”. Il Ministero della salute segue da tempo l’evoluzione delle conoscenze sulla materia ed ha emanato, nel febbraio 2010, prescrizioni per l’etichettatura di tutti i prodotti, in particolare relativamente alla concentrazione di nicotina, alla presenza dei simboli di tossicità e alla necessita di tenere tali prodotti lontano dai bambini.

Inoltre, il Ministro della salute ha adottato l’ordinanza 4 agosto 2011, reiterata recentemente (il 28 settembre 2012) per sei mesi, che ne vieta la vendita ai minori di 16 anni. L’approfondimento all’ISS è stato chiesto in seguito a tale reiterazione. L’ISS avverte che “gli studi disponibili sull’efficacia delle sigarette elettroniche contenenti nicotina come prodotti per la disassuefazione al fumo non possono essere ritenuti conclusivi”.

L’aggiornamento scientifico dell’ISS si basa altresì su 37 studi scientifici mondiali sull’argomento, citati nella bibliografia allegata al documento.

Il Ministro della salute, prof. Renato Balduzzi, dichiara che “lo studio conferma il grande livello di attenzione verso tutti i fattori di rischio, nel quando della più ampia battaglia della prevenzione che quest’anno il Ministero della salute ha rafforzato. Il principio di prevenzione e il principio di precauzione sono i due riferimenti della nostra azione politica e amministrativa”.

Fonte: www.salute.gov.it


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