Def 2024, la mappa delle misure in tema di lavoro e welfare

Il Sole 24 Ore
12 Aprile 2024
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di GIORGIO POGLIOTTI (dal Sole 24 OreLa super deduzione per le assunzioni stabili dovrebbe interessare 380mila imprese. La rimodulazione delle aliquote IRPEF, assieme a sgravi e misure di welfare, comporteranno un beneficio pari a quasi mille euro annui per circa 30 milioni di contribuenti. E ancora: i nuovi sgravi per le lavoratrici madri si applicano a una platea di 811.065 occupate per un vantaggio medio in busta paga di 150 euro al mese. Nel 2023 sono stati erogati assegni unici per circa 18 miliardi a 10.021.926 figli a carico, l’importo medio (in base all’Isee) per bambino varia da circa 54 a 214 euro. Sono alcuni dei numeri sull’impatto del pacchetto lavoro-welfare oggi vigente, e rafforzato con l’ultima legge di Bilancio. La fotografia d’insieme è contenuta nelle pieghe del Documento di economia e finanza 2024, approvato martedì dal Consiglio dei ministri. IRPEF e cuneo: beneficio di mille euro per 30 milioni Con la prima fase di attuazione della riforma dell’Irpef per il 2024, fino a un reddito di 28 mila euro si applica l’aliquota del 23%, da 28 mila euro a 50 mila euro l’aliquota del 35%, oltre i 50 mila euro l’aliquota del 43%. Tale rimodulazione permetterà una riduzione del carico fiscale (pari a circa 2 punti percentuali) di circa 25 milioni di contribuenti. A questa misura si aggiungono altre due previste dalla legge di Bilancio 2024, vale a dire il taglio del cuneo contributivo, ovvero l’esonero contributivo al 6% per le retribuzioni mensili imponibili fino a 2.692 euro ed al 7% per quelle fino a 1.923 euro, che interessano complessivamente 14milioni di lavoratori; e i fringe benefit che non concorreranno a formare reddito da lavoro dipendente con una soglia di 2mila euro, per i lavoratori con figli a carico, e di mille euro per la generalità dei lavoratori dipendenti. Dalla combinazione di questi interventi, sul lato delle aliquote e degli oneri contributivi a carico dei lavoratori, si prevede un beneficio pari a quasi mille euro annui per circa 30 milioni di persone. Sgravi lavoratrici: impatto per 811mila di circa 150 euro mensili Tra le nuove politiche introdotte dal governo Meloni c’è la decontribuzione per le madri lavoratrici nel 2024. Per il periodo 2024-2026 è prevista la riduzione del 100% dei contributi a carico per le donne lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato con 3 o più figli, entro il limite annuo di 3mila euro e fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio minore. Solo per il 2024, l’esonero è esteso in via sperimentale alle lavoratrici madri di due figli, fino al compimento del decimo anno di età del figlio minore. Si prevede che della misura avranno beneficio 811.065 lavoratrici, pari al 6,8% della forza lavoro femminile (5,7% con due figli; 1,1% con tre figli). Considerando l’importo della retribuzione media del settore privato, il beneficio effettivo potrà consistere in circa 150 euro al mese. Politiche famiglia: assegno unico a 6,5 milioni di nuclei Nella Legge di Bilancio 2024, il Governo ha investito circa un miliardo di euro per le misure in favore delle famiglie e della natalità. Nel 2023 l’Assegno unico universale è stato erogato per un totale di circa 18 miliardi di euro a 6,5 milioni di nuclei familiari per 10milioni di figli. Questo importo si aggiunge ai 13,2 miliardi di euro erogati nel 2022. La precedente legge di Bilancio ha previsto un aumento del 50% per le famiglie con figli di età inferiore a un anno e per le famiglie con quattro o più figli. Il tasso di adesione della misura, connotato da una crescita lenta ma costante, ha raggiunto la soglia dell’89% degli aventi diritto e l’importo medio per bambino varia da circa 54 a 214 euro. In generale, si stima che il potenziamento dell’Assegno unico abbia determinato un calo della diseguaglianza, misurata tramite indice di Gini, dello 0,5% nel 2022 e dello 0,2% nel 2023. Il Governo ha, inoltre, innalzato a 3.600 euro (con riferimento ai nati dal 1° gennaio 2024) il bonus per il pagamento delle rette per la frequenza di asili nido. Tale misura si applica alle famiglie con Isee fino a 40mila euro, che abbiano almeno due figli di età inferiore a 10 anni. Per il 2024 sono previsti contributi a favore dei comuni per l’erogazione del servizio di asilo nido pari a 230 milioni di euro, con un incremento di 55 milioni di euro rispetto allo stanziamento 2023 che ammontava a 175 milioni. Novità anche sui congedi. L’indennità (già pari al 30% della retribuzione imponibile) è ora innalzata all’80% per due mesi nel solo 2024 e, a partire dal 2025, all’80% per un mese e al 60% per un altro mese. Nei primi dodici anni di vita di ogni bambino, ciascun lavoratore ha diritto di astenersi dal lavoro per un periodo complessivamente non eccedente i dieci mesi, elevabili a undici nel caso sia il padre a esercitare il diritto di astenersi dal lavoro per un periodo continuativo o frazionato non inferiore a tre mesi. * Articolo integrale pubblicato su Il Sole 24 Ore dell’11 aprile 2024 (In collaborazione con Mimesi s.r.l.)

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