Corte di Cassazione, sez. V Penale,17 giugno 2015, n. 25480
La Corte di Cassazione ricorda che l’art. 689 c.p. prevede una fattispecie qualificabile come reato proprio, che può essere commesso dall’esercente del locale pubblico, dai soggetti che possono risponderne a titolo di concorso col primo ai sensi dell’art. 110 c.p. (pena per coloro che concorrono nel reato) e anche dal dipendente che assuma di fatto il ruolo e l’iniziativa dell’esercente.
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