Comuni, atenei e PA: dalla Cassa Depositi e Prestiti impegnati 3 miliardi di risorse

Il Sole 24 Ore
16 Aprile 2024
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di CELESTINA DOMINELLI (dal Sole 24 OreLa rotta è quella definita da una delle mission storiche di Cassa Depositi e Prestiti, rappresentata dalla collaborazione fattiva con la Pubblica Amministrazione. Che, però, si è andata arricchendo soprattutto nell’ultimo triennio, sotto il mandato di Dario Scannapieco alla guida e di Giovanni Gorno Tempini alla presidenza, di modalità e policy sempre più innovative, in grado di assicurare alle amministrazioni centrali e periferiche una fruibilità di accesso ai finanziamenti e alle iniziative del gruppo. Che, come hanno spiegato ieri Esedra Chiacchella, responsabile dell’area Pubblica Amministrazione, e Maria Elena Perretti, responsabile dell’Advisory, nel corso di un briefing con la stampa per fare il punto sul sostegno della Cassa alla PA, «non si configura più solo come un’istituzione finanziaria ma come una fonte di soluzioni e iniziative per il territorio grazie a un dialogo attivo», capace poi di tradursi nel trasferimento a terra di iniziative e risorse. Prova ne sono i numeri illustrati ieri insieme ai responsabili dei finanziamenti pubblici, Anselmo Baroni, e della gestione dei progetti advisory, Gianclaudio Oliva. Quei dati raccontano innanzitutto come, rispetto ai 124 miliardi di stock di crediti emersi nel bilancio 2023 appena approvato (+3% rispetto all’anno prima), ben 80 miliardi rappresentano l’esposizione della Cassa verso la PA attraverso finanziamenti di medio e lungo periodo, mentre ammontano a 2,9 miliardi le risorse impegnate a favore di questo segmento. A conferma insomma, insiste Chiacchella, «dell’importanza del filone, al servizio del quale sono impegnate circa 100 persone dislocate su 27 sedi territoriali, l’ultima delle quali a Cagliari, sarà inaugurata prossimamente». Un team consistente, dunque, che si è formato su questi temi e che ha fatto anche attività di educazione finanziaria sul territorio operando attraverso tre canali, a cominciare dai finanziamenti diretti legati alla storica attività di Cassa, via via rinnovata però, con un’offerta prodotti decisamente più ampia, tra cui figura anche il nuovo prestito investimenti per il PNRR-PNC, e con un target molto vario che spazia dagli enti locali agli enti pubblici non territoriali, come università, autorità di sistema portuali, e ancora aziende ospedaliere e Asl, solo per citarne alcuni. Poi ci sono gli altri due binari delle operazioni straordinarie – come la rinegoziazione dei debiti avviata nel 2023 per più di 7 miliardi e 30mila finanziamenti, la seconda più grossa dopo quella messa in pista in pieno Covid – e del cosiddetto “mandate management”, vale a dire il supporto nella gestione di fondi che ha subito un’accelerazione con il PNRR. Su cui la Cassa è attiva con la gestione diretta di fondi, con operazioni di mercato e iniziative industriali, nonché con l’attività di consulenza tecnico-amministrativa (advisory). Un filone, quest’ultimo, che, come ha spiegato Perretti, mette a disposizione della PA le competenze necessarie per pianificare e realizzare gli investimenti e che ha conosciuto un vero e proprio balzo nella fase successiva alla pandemia, con l’assegnazione, nel 2021, di una specifica expertise alla Cassa dalla normativa sul PNRR. Tanto che, ha detto la responsabile, «attualmente supportiamo ben 17 ministeri sul Recovery Plan per 90 linee di investimento e 50 miliardi di investimenti sostenuti». Insomma, sul Recovery la spinta di Cdp non manca. Con un lavoro, spiegano, «di affiancamento continuo a ministeri e soggetti attuatori e con la messa a disposizione di strumenti finanziari che sono un acceleratore potente». Senza tralasciare gli aspetti critici con cui si misura l’attuazione del piano, a partire dal sistema di rendicontazione (il Regis) per il quale, ha chiarito Baroni, «Cdp ha creato un team dedicato che sta supportando l’implementazione anche con manuali operativi e webinar dedicati». Un’azione di sostegno che, ha concluso Oliva allargando lo sguardo, «stiamo portando avanti anche nel far avanzare circa 400 progettualità oggetto della revisione del Piano». * Articolo integrale pubblicato su Il Sole 24 Ore del 16 aprile 2024 (In collaborazione con Mimesi s.r.l.)