Decreti attuativi in attesa dell’ok

Italia Oggi Sette
15 Aprile 2024
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di ROXY TOMASICCHIO  (Italia Oggi Sette)
Il governo Meloni si sta impegnando a ridurre il rinvio a decreti attuativi, facendo ricorso a norme auto applicative, ma il fardello di provvedimenti in attesa del varo è lontano dall’essere smaltito. Malgrado ciò, infatti, sono più di 500, e precisamente 515, i provvedimenti attuativi da approvare, frutto, in particolare, di interventi legislativi rilevanti e corposi come la legge sulla valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy (legge n. 206/2023), il decreto legge per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (decreto legge n. 19/2024) e i sette decreti legislativi di attuazione della delega per la riforma fiscale (legge n. 111/2023), che contengono complessivamente 43 provvedimenti da adottare. Ci sono, poi, le eredità dei governi precedenti. In tal caso, è stato ridotto lo stock di decreti rimasti in sospeso dalle precedenti legislature, passati da 376 a 172 a partire dalla data di insediamento. Sottraendo questa “zavorra” del passato, sono 343 i provvedimenti che mancano all’appello, al 31 marzo 2024: per 64 il termine non è ancora scaduto; per 177 non è stato fissato un termine e per 102 il tempo utile per l’adozione è passato. Gli atti che hanno avuto via libera dal governo sono 277 su 620, con un tasso di adozione pari al 44,7%. È il quadro emerso dalla sesta relazione sul monitoraggio dei provvedimenti legislativi e attuativi, aggiornata al 31 marzo 2024, redatta dal Dipartimento per il programma di governo, secondo cui il 41% (ossia 58) dei provvedimenti legislativi pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale (pari a 142), ha natura auto applicativa, ossia non ha necessità di ulteriori atti, siano essi decreti ministeriali o provvedimenti direttoriali, a cui affidare i dettagli operativi di quanto previsto dalle leggi. Ancor più in dettaglio, 27 provvedimenti rinviano ciascuno a un solo decreto attuativo I restanti 84 provvedimenti (59%) rinviano, appunto, a 620 norme attuative. Il monitoraggio dei provvedimenti attuativi. Con il nuovo anno, si registra una crescita dei provvedimenti attuativi da approvare. Questo, a parere del Dipartimento per il programma di governo, è addebitabile all’entrata in vigore della legge di Bilancio per la quale, quest’anno, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha previsto un taglio dei rinvii a successivi decreti: sono previsti, infatti, 55 provvedimenti attuativi, il minor numero rispetto alle leggi di Bilancio degli ultimi 11 anni. Dal confronto con le precedenti legislature, inoltre, emerge che il risultato raggiunto dal governo nel 2024 (515 provvedimenti) è molto vicino al minimo storico di 495 provvedimenti raggiunto al 31 marzo del 2023. Lo stock smaltito. Dei 277 provvedimenti varati al 31 marzo 2024, circa il 32,9% (91)è stato emanato in attuazione della legge di Bilancio per il 2023 (l. n. 197/2022); 20 in attuazione del decreto attuazione del Pnrr e del Piano nazionale degli investimenti complementari al Pnrr (Pnc) (dl n. 13/2023 convertito dalla legge n. 41/2023); 17 in attuazione del decreto Aiuti quater (dl n. 176/2022, convertito dalla legge n. 6/2023); 11 provvedimenti in attuazione del decreto Proroghe (dl n. 198/2022, convertito dalla legge n. 14/2023) e altrettanti 11 in attuazione del decreto Emergenza alluvionale (dl n. 61/2023, convertito dalla legge n. 100/2023) e del decreto sull’organizzazione della pubblica amministrazione, sport e Giubileo 2025. Seguono poi 10 provvedimenti in attuazione del decreto sul rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche (dl n. 44/2023, convertito dalla legge n. 74/2023) e 9 provvedimenti in attuazione del decreto sull’inclusione sociale e accesso al mondo del lavoro (dl n. 48/2023, convertito dalla legge n. 85/2023). Come anticipato, le energie del governo sono state impegnate nell’abbattimento del pacchetto dei provvedimenti ereditati dalla precedente legislatura, passati da 376 a 172 (12 relativi al governo Conte I; 41 relativi al Conte IIe 119 relativi al governo Draghi): per 81 di essi il termine è scaduto (per i restanti 91 non era previsto) Le risorse sbloccate. Riducendo lo stock dei decreti pendenti, e quindi con l’adozione dei 204 provvedimenti di secondo livello, sono stati sbloccati oltre8 miliardie 320 milioni di euro, di cui, la maggior parte (il 75,7%, circa 6 miliardi e 300 milioni di euro) è riferibile all’adozione dei provvedimenti attuativi legati all’area di policy Politiche regionali. Nell’ultimo trimestre, inoltre, il governo ha dato maggior rilievo e priorità all’adozione di quei provvedimenti che sbloccano risorse uguali o superiori a 10 milioni di euro, il cui tasso di adozione, pari al 55,9%, risulta di più di 14 punti percentuali superiore a quello registrato per i provvedimenti che non prevedono valori finanziari (pari al 41,5%).
* Articolo integrale pubblicato su Italia Oggi Sette del 15 aprile 2024 (In collaborazione con Mimesi s.r.l.)