Emilia Romagna: approvata la legge comunitaria regionale

2 Luglio 2014
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L’Assemblea legislativa regionale ha approvato a larga maggioranza (contrari, tra i presenti, solo la Lega nord) il progetto di “Legge comunitaria regionale per il 2014” che introduce numerose modifiche all’attuale normativa regionale in diversi ambiti: energia da fonti rinnovabili, efficienza energetica, sistema fieristico regionale, servizi per il turismo e agenzie viaggi, commercio e attività produttive. Approvati anche due emendamenti a firma del relatore Gabriele Ferrari (Pd).

Il provvedimento, predisposto dalla Giunta regionale e costituito da un’ottantina di articoli, ha spiegato il relatore (nominato in sostituzione di Luciano Vecchi, dimissionario dopo la nomina ad assessore), recepisce, per il necessario aggiornamento dell’ordinamento regionale, le disposizioni contenute in una serie di atti dell’Unione europea che hanno recentemente innovato la disciplina in diversi settori. Inoltre, la legge incrocia alcuni aspetti inerenti l’adempimento di alcune precondizioni (‘condizionalità ex ante’) necessarie per la redazione dei programmi operativi regionali sui fondi strutturali per il periodo 2014-2020. Tra altro, ci sono anche norme per dare attuazione alla comunicazione europea ‘Small Business Act’ per agevolare la partecipazione delle piccole e medie imprese a programmi di finanziamento regionale.

Quella approvata oggi è la seconda Legge comunitaria della Regione Emilia-Romagna. La prima risale alla scorsa legislatura e fu approvata nel febbraio 2010.

LE NOVITA’ INTRODOTTE

Energia
La nuova legge propone una revisione della “Disciplina della programmazione energetica territoriale ed altre disposizioni in materia di energia” (L.r. 26/2004), con particolare riferimento al recepimento ed attuazione di tre direttive europee (2009/28/CE, 2010/31/UE, 2012/27/UE). Tra le novità, la definizione di modalità e strumenti da parte della Regione Emilia-Romagna per consentire il conseguimento (e l’eventuale miglioramento) degli obiettivi proposti per il raggiungimento delle quote di utilizzo di energia da fonti rinnovabili, come previsto dal cosiddetto “burden sharing”, cioè la ripartizione delle quote di riduzione delle emissioni e di sviluppo delle rinnovabili tra i diversi Stati membri e, a livello nazionale, tra le diverse Regioni. In base alla legge approvata, la programmazione regionale assume “come minimi gli obiettivi definiti a livello nazionale relativamente al consumo finale lordo di energia della Regione, coperta da fonti energetiche rinnovabili”. Tale previsione si propone un avanzamento verso una decisa promozione delle fonti rinnovabili di energia, superando gli obiettivi statali. Nella stessa direzione vanno le previsioni che promuovono la massima semplificazione possibile della disciplina attinente gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e che favoriscono il sostegno di apparecchiature e sistemi per le rinnovabili. Sempre con modifiche alla legge regionale 26/2004, in attuazione della Direttiva 2010/31/UE, in materia di prestazione energetica degli edifici si introduce poi una riforma delle norme sul rendimento energetico negli edifici. Si prevede tra l’altro la costituzione dell’Organismo regionale di accreditamento, cui vengono affidate le funzioni necessarie ad assicurare il pieno ed efficace funzionamento del sistema di certificazione della prestazione energetica degli edifici. Sempre tra le novità c’è l’estensione dell’ambito di interesse della disciplina (che viene allargata agli impianti di climatizzazione estiva) e nella attribuzione di specifiche competenze alla Regione in materia di implementazione del sistema informativo regionale (catasto impianti termici) e di esecuzione delle attività di accertamento ed ispezione. In attuazione della 2012/27/UE in materia di efficienza energetica, il testo proposto dalla Giunta introduce norme per ridisegnare l’approccio metodologico per riuscire a garantire il contenimento dei consumi energetici in Emilia-Romagna.
“Tra i diversi punti d’innovazione in ambito energetico- ha chiarito Ferrari- il più significativo sarà dato dalla sottolineatura della valenza dei titoli di efficienza energetica; con l’obbligo dunque per le grandi imprese di promuovere diagnosi energetiche obbligatorie con cadenza quadriennale e di adottare entro il 2016 i sistemi di contabilizzazione e termoregolazione negli impianti e negli edifici dotati di impianti centralizzati, affinché gli utenti finali possano pagare solo quanto effettivamente consumano rispetto al fabbisogno complessivo dell’edificio”. Si prevede che i relativi provvedimenti attuativi verranno assunti nel rispetto e con i limiti previsti dalla normativa nazionale di riferimento.

Fiere
Un’altra consistente parte del progetto di legge comunitaria regionale prevede numerose modifiche all’ordinamento del sistema fieristico regionale (L.r. 12/2000), in linea con i principi dettati dalla cosiddetta “Direttiva servizi” (2006/123/CE) che impone agli Stati membri dell’Unione europea la revisione di tutte le norme che subordinano l’esercizio di attività di prestazione di servizi ad un’autorizzazione preventiva da parte della Pubblica amministrazione (salvo casi specifici). Vengono quindi introdotte misure di semplificazione e informatizzazione amministrativa e per rafforzare il controllo sui dati di qualità e performance del sistema. “Ciò che si intende fare- ha spiegato il relatore- è favorire e costruire meccanismi per valorizzare al massimo l’attività internazionale delle fiere regionali, e migliorare le procedure autorizzatorie, che a seguito della introduzione della direttiva servizi cosiddetta Bolkestein, possono permanere solo ove giustificate da motivi imperativi di interesse generale. Si tratta di un’estrema semplificazione dal punto di vista procedurale e amministrativo, oltre che di un contemporaneo rafforzamento dei processi di controllo della qualità e delle performance delle fiere stesse”.

Turismo
All’insegna della semplificazione e della tutela della concorrenza anche le modifiche alla “disciplina delle attività di produzione, organizzazione e vendita viaggi, soggiorni e servizi turistici” (L.r. 7/2003). Previsto l’istituto della ‘Scia’ per l’apertura di agenzie di viaggio (in sostituzione del più complesso regime autorizzatorio vigente). Tra le altre novità previste: la possibilità per le agenzie di viaggi di operare anche in via telematica, l’abrogazione del deposito cauzionale e il superamento del divieto di svolgimento di attività accessorie in locali indipendenti.

Commercio
Cambiamenti in vista anche per la ‘Disciplina dell’esercizio delle attività di somministrazione di alimenti e bevande” (L.r. 14/2003) e per il “Commercio in sede fissa” (L.r. 14/1999) con particolare riferimento al tema della pianificazione che viene superato da nuovi criteri. In adeguamento ai principi di liberalizzazione delle attività economiche. È tra l’altro previsto che dall’entrata in vigore della nuova legge decadano sul territorio regionale le disposizioni contenute negli strumenti di pianificazione urbanistica provinciale sui limiti quantitativi di autorizzazioni rilasciabili per le grandi strutture di vendita (il cosiddetto “range di variazione”).

Ospitalità
Per quanto riguarda le strutture recettive si introduce – con una modifica alla L.r. 16/2004 – una nuova tipologia, chiamata ‘marina resort’, per la sosta e il pernottamento di turisti all’interno di unità da diporto.

Professioni
In tema di qualificazione professionale, la norma allinea le procedure a quelle attualmente vigenti per la professione di acconciatore per la figura di estetista e si prevede la semplificazione della disciplina sui regolamenti comunali che risulta attualmente eccessivamente dettagliata.

DIBATTITO E DICHIARAZIONI DI VOTO

Marco Lombardi (Fi-Pdl) nell’annunciare il voto favorevole del suo gruppo ha sottolineato l’importanza e l’utilità dell’attività di partecipazione della Regione alla fase di formazione del diritto europeo e a quella della sua applicazione nell’ambito della legislazione regionale, per le tante ricadute che producono sulla società emiliano-romagnola. Con la legge comunitaria – ha detto – si è scelto di fornire una visione organica su argomenti rilevanti intervenendo per adeguare la  nostra normativa a quella dell’Unione. Si tratta di un servizio importante ed opportuno perché da una parte si risponde al principio della certezza del diritto e dall’altra ci si pone al riparo da eventuali infrazioni che una attivazione non immediata da parte nostra potrebbe comportare.

Una legge “molto positiva” per Tiziano Alessandrini (Pd), anche se “suscita qualche perplessità tra gli operatori preoccupati dalla possibile concorrenza”. I quali, però, non devono temere nulla perché “alla fine sarà nel loro interesse”. “Bisogna ridurre la mole delle autorizzazioni – ha detto – e liberare energia togliendo il piombo dalle ali dell’iniziativa degli operatori economici”. L’importante è che il tutto avvenga “nel rispetto della trasparenza e del principio di concorrenza leale, con l’attenzione alle realtà di piccole dimensioni e per aiutare i consumatori a essere più liberi nelle scelte”.

L’assessore alle Attività produttive, Luciano Vecchi ha sottolineato la validità del metodo adottato dalla Regione in rapporto alla partecipazione alla formazione e recepimento del diritto europeo. In particolare la legge comunitaria – ha sottolineato – si è rivelata uno strumento efficace per adeguare le norme regionali a quelle dell’Unione con un processo trasparente e partecipato. Il valore della procedura è anche quello di mettere insieme più temi che, come in questo caso, hanno tutti un impatto sul comparto economico e produttivo regionale, con la possibilità di ragionare con gli operatori sugli elementi di strategia da adottare. Un metodo valido che deve continuare con l’obiettivo di una legge comunitaria tutti gli anni per riuscire ad interpretare in modo corretto le norme Ue il che – ha concluso – costituisce un elemento di competitività del sistema che va costruito”.

Unica voce di dissenso quella di Mauro Manfredini, che nell’annunciare voto contrario al provvedimento, ha ribadito il no della Lega nord all’Unione europea e all’unione monetaria, “che ci sta penalizzando”. Mentre “ci si riempie la bocca d’Europa”, a carico dell’Italia ci sono 117 procedimenti di infrazione. “Ben vengano le norme sui vari settori, ma si tratta di cineserie, mentre avanza il declino”. Netto il giudizio sulla legge: “Un classico vagone su cui caricare di tutto, compreso una norma transitoria per il Consiglio delle autonomie locali”.

L’Assemblea legislativa regionale  il progetto di “Legge comunitaria regionale per il 2014” che introduce numerose modifiche all’attuale normativa regionale in diversi ambiti: energia da fonti rinnovabili, efficienza energetica, sistema fieristico regionale, servizi per il turismo e agenzie viaggi, commercio e attività produttive.
La nuova legge propone una revisione della “Disciplina della programmazione energetica territoriale ed altre disposizioni in materia di energia” (legge regionale n.26/2004), con particolare riferimento al recepimento ed attuazione di tre direttive europee (2009/28/CE, 2010/31/UE, 2012/27/UE).

Tra le novità, la definizione di modalità e strumenti da parte della Regione Emilia-Romagna per consentire il conseguimento (e l’eventuale miglioramento) degli obiettivi proposti per il raggiungimento delle quote di utilizzo di energia da fonti rinnovabili, come previsto dal cosiddetto “burden sharing”, cioè la ripartizione delle quote di riduzione delle emissioni e di sviluppo delle rinnovabili tra i diversi Stati membri e, a livello nazionale, tra le diverse Regioni. In base alla legge approvata, la programmazione regionale assume “come minimi gli obiettivi definiti a livello nazionale relativamente al consumo finale lordo di energia della Regione, coperta da fonti energetiche rinnovabili”. Tale previsione si propone un avanzamento verso una decisa promozione delle fonti rinnovabili di energia, superando gli obiettivi statali. Nella stessa direzione vanno le previsioni che promuovono la massima semplificazione possibile della disciplina attinente gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e che favoriscono il sostegno di apparecchiature e sistemi per le rinnovabili.

Sempre con modifiche alla legge regionale 26/2004, in attuazione della Direttiva 2010/31/UE, in materia di prestazione energetica degli edifici si introduce poi una riforma delle norme sul rendimento energetico negli edifici.

Si prevede tra l’altro la costituzione dell’Organismo regionale di accreditamento, cui vengono affidate le funzioni necessarie ad assicurare il pieno ed efficace funzionamento del sistema di certificazione della prestazione energetica degli edifici.

Sempre tra le novità c’è l’estensione dell’ambito di interesse della disciplina (che viene allargata agli impianti di climatizzazione estiva) e nella attribuzione di specifiche competenze alla Regione in materia di implementazione del sistema informativo regionale (catasto impianti termici) e di esecuzione delle attività di accertamento ed ispezione.

In attuazione della 2012/27/UE in materia di efficienza energetica, il testo proposto dalla Giunta introduce norme per ridisegnare l’approccio metodologico per riuscire a garantire il contenimento dei consumi energetici in Emilia-Romagna.
“Tra i diversi punti d’innovazione in ambito energetico- ha chiarito Ferrari- il più significativo sarà dato dalla sottolineatura della valenza dei titoli di efficienza energetica; con l’obbligo dunque per le grandi imprese di promuovere diagnosi energetiche obbligatorie con cadenza quadriennale e di adottare entro il 2016 i sistemi di contabilizzazione e termoregolazione negli impianti e negli edifici dotati di impianti centralizzati, affinché gli utenti finali possano pagare solo quanto effettivamente consumano rispetto al fabbisogno complessivo dell’edificio”.

Si prevede che i relativi provvedimenti attuativi verranno assunti nel rispetto e con i limiti previsti dalla normativa nazionale di riferimento.

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