Tutte città turistiche, nessuna città turistica. A leggere il decreto assessoriale dello scorso 8 ottobre è questo il risultato che emerge.
L’art. 13, comma 5, della legge regionale 22 dicembre 1999, n. 28 poneva l’obbligo all’Assessore regionale per la Cooperazione, il Commercio, l’Artigianato e la Pesca (oggi Assessore per le attività produttive), di individuare, con proprio decreto, sentiti l’Osservatorio regionale per il commercio e le province regionali, i Comuni ad economia prevalentemente turistica, le Città d’arte o le zone del territorio dei medesimi e i periodi considerati di maggiore afflusso turistico nei quali gli esercenti possono derogare agli ordinari orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali.
In effetti quella che doveva essere una selezione di alcuni Comuni è finita con l’essere una sterile elencazione di Enti Locali, ammessi ai benefici della legge attraverso una serie di successivi decreti assessoriali.
Ad oggi si contano sei decreti (n. 2352 del 19 agosto 2008, n. 3332 del 27 novembre 2008, n. 3670 del 24 dicembre 2008, n. 1430 dell’1 giugno 2010, n. 1751 del 24 giugno 2010, più quello in esame) e quasi 200 Enti locali ammessi, in tutto o in parte, a sfregiarsi del titolo di città d’arte.
Inoltre c’è il paradosso dell’assenza di una città come Agrigento.
Con il decreto di giorno 8 ottobre scorso i Comuni della Sicilia il termine del riconoscimento viene fissato al 30 novembre 2010.
Fonte: La Gazzetta degli enti locali
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