Il presente contributo si pone in linea di continuità con la precedente riflessione dedicata alla portata e ai fondamenti del diritto di accesso dei consiglieri comunali, proponendosi di esaminare, in questa sede, i profili di criticità connessi all’esercizio di tale prerogativa in relazione ad atti giudiziari contenenti dati sensibili o giudiziari.
L’analisi intende altresì consolidare una piattaforma per futuri approfondimenti dedicati all’operatività concreta dei criteri di bilanciamento e all’individuazione di soluzioni amministrative coerenti con i principi di proporzionalità, pertinenza e necessità.
Nel sistema delle autonomie locali, il diritto di accesso riconosciuto ai consiglieri comunali rappresenta una delle prerogative fondamentali poste a presidio dell’effettivo esercizio del mandato elettivo, configurandosi non già quale facoltà soggettiva fine a sé stessa, bensì come strumento essenziale per lo svolgimento delle funzioni istituzionali affidate ai componenti dell’organo consiliare. Il fondamento normativo di tale diritto si rinviene nell’art. 43, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo Unico degli Enti Locali), rubricato Diritti dei consiglieri, il quale stabilisce che i consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di ottenere dagli uffici dell’ente tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del mandato. Tale previsione normativa si colloca nel solco di un disegno legislativo ispirato al principio della trasparenza e della responsabilità dell’azione amministrativa, e, al contempo, risponde all’esigenza di garantire l’effettività del controllo politico-amministrativo da parte dell’assemblea elettiva. In questa prospettiva, il diritto di accesso consiliare assume una valenza eminentemente funzionale, non potendo essere esercitato in modo arbitrario o per finalità estranee all’esercizio del mandato. La sua giustificazione risiede, dunque, nella necessità di consentire al consigliere di conoscere approfonditamente l’attività amministrativa per poter formulare valutazioni, esprimere indirizzi e, se del caso, sollevare criticità nei confronti dell’agire amministrativo a livello locale.
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Il manuale del responsabile dello sportello unico per le attività produttive
Fin dalla sua nascita normativa lo Sportello Unico per le Attività Produttive è stato oggetto di discussioni ed inter- pretazioni più o meno corrette, inizialmente ignorato se non addirittura osteggiato salvo poi trasformarsi in senso “telematico-informatico” per diventare, infine, struttura rilevante.Tuttavia è altrettanto importante sottolineare come il SUAP non assorbe le competenze specifiche per materia di altri uffici ed enti esterni cosi come non è competente in materia sanzionatoria ma svolge attività di coordinamento e rapporto con le imprese e gli enti terzi.Per gli addetti ai lavori è quindi indispensabile avere sia un quadro normativo preciso e corretto dell’ambito operativo, sia istruzioni sintetiche utili per la gestione dei singoli procedimenti di competenza del SUAP, per la risoluzione dei casi concreti di competenza dell’ufficio.Questo è l’obiettivo che si prefigge il presente manuale, composto da schede sintetiche ma esaustive, riferite ai principali procedimenti o attività di competenza del SUAP, basate sulle norme nazionali ma con riferimenti anche a quelle regionali (dove necessario).Sezioni dell’opera:Il volume apre la trattazione con un puntuale esame della normativa sullo Sportello Unico per le Attività Produttive e del suo ruolo all’interno del Comune e nei confronti degli altri enti terzi, con illustrazione e commento delle disposizioni specifiche del DPR n. 160/2010 ed atti collegati.Nella parte introduttiva sono poi illustrati i procedimenti amministrativi di competenza del SUAP, distinguendo fra quelli soggetti a SCIA e quelli soggetti ad autorizzazioni, licenze, ecc.Nella seconda parte si riportano ben 68 schede esplicative descrittive del procedimento amministrativo delle principali attività economiche (una scheda per ogni specifica attività) dove viene indicato: tipologia, normativa di riferimento, ambito di applicazione del procedimento, enti competenti ed iter procedurale. Si tratta di un supporto di consultazione schematico e di semplice utilizzo nato con il preciso intento di guidare gli operatori del SUAP nello svolgimento del loro lavoro quotidiano. Saverio LinguantiLibero professionista consulente giuridico-legale, specialista di diritto amministrativo, è docente di legislazione e tecniche operative a tutela dell’economia della Sicurezza presso la Scuola Ispettori della Guardia di Finanza. Docente a c. di legislazione professionale presso l’Università degli Studi di Pisa, Dipartimento di Farmacia e Dipartimento di Medicina e Ricerca Traslazionale, svolge attività di consulenza stragiudiziale e formazione per imprese private ed aziende sanitarie. Già consulente giuridico dell’Ufficio legislativo del Ministero dello Sviluppo Economico per le materie della Semplificazione amministrativa, Commercio e SUAP, è autore di numerosi volumi e saggi specialistici in materia.
Saverio Linguanti | Maggioli Editore 2024
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