Le novità del Decreto Rilancio in materia di IMU, TARI e occupazione di suolo pubblico

1 Giugno 2020
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Fra le importanti novità del Decreto Rilancio (d.l. 19 maggio 2020, n. 34, contenente “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19“), segnaliamo quelle riguardanti l’IMU, la TARI e l’occupazione di suolo pubblico, che trovano la loro ratio nella necessità di tenere conto della situazione eccezionale determinata dall’emergenza sanitaria in atto.

L’art. 177 prevede l’abolizione della prima rata dell’IMU 2020 per gli immobili:

  • adibiti a stabilimenti balneari marittimi, lacuali, fluviali e termali;
  • rientranti nella categoria catastale D/2 (alberghi e pensioni);
  • degli agriturismi, dei villaggi turistici, degli ostelli della gioventù, dei rifugi di montagna, delle colonie marine e montane, degli affittacamere per brevi soggiorni, delle case e appartamenti per vacanze, dei bed & breakfast, dei residence e dei campeggi, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate.

È stato previsto un fondo di 74,90 milioni, istituito presso il Ministero dell’Interno, per il ristoro delle mancate entrate finanziarie per i Comuni; per il relativo riparto sarà necessario attendere un prossimo decreto del Ministro dell’Interno di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze.

Inoltre, per l’approvazione delle relative tariffe, il nuovo termine è quello del 31 luglio 2020 (in luogo del 30 giugno 2020, previsto dal Decreto Cura Italia – d.l. 17 marzo 2020, n. 18), coincidente con il termine per l’approvazione del bilancio di previsione e per la verifica degli equilibri: la novità è contenuta nell’art. 138 e vale anche per le tariffe TARI.

L’art. 181 prevede l’esonero, dal 1° maggio al 31 ottobre 2020, dalla TOSAP e dalla COSAP per le imprese di pubblico esercizio titolari di concessioni o di autorizzazioni concernenti l’utilizzazione del suolo pubblico; la norma riguarda:

  • esercizi di ristorazione, per la somministrazione di pasti e di bevande, comprese quelle aventi un contenuto alcoolico superiore al 21% del volume, e di latte (ristoranti, trattorie, tavole calde, pizzerie, birrerie ed esercizi similari);
  • esercizi per la somministrazione di bevande, comprese quelle alcooliche di qualsiasi gradazione, nonché di latte, di dolciumi, compresi i generi di pasticceria e gelateria, e di prodotti di gastronomia (bar, caffè, gelaterie, pasticcerie ed esercizi similari);
  • esercizi di cui alle lettere a) e b), in cui la somministrazione di alimenti e di bevande viene effettuata congiuntamente ad attività di trattenimento e svago, in sale da ballo, sale da gioco, locali notturni, stabilimenti balneari ed esercizi similari;
  • esercizi di cui alla lettera b) nei quali è esclusa la somministrazione di bevande alcooliche di qualsiasi gradazione.

Nel medesimo periodo di esenzione (e, quindi, fino al 31 ottobre 2020), le domande di nuove concessioni per l’occupazione di suolo pubblico ovvero di ampliamento delle superfici già concesse sono presentate in via telematica all’ufficio competente dell’Ente locale, con allegata la sola planimetria, in deroga al Regolamento per la semplificazione e il riordino della disciplina sullo sportello unico per le attività produttive (d.P.R. n. 160/2010) e senza applicazione dell’imposta di bollo.

Infine, allo scopo di assicurare il rispetto delle misure di distanziamento connesse all’emergenza da COVID-19, fino al 31 ottobre 2020, la posa in opera temporanea su vie, piazze, strade e altri spazi aperti di interesse culturale o paesaggistico, da parte degli esercenti le attività prima indicate, di strutture funzionali e amovibili, quali dehors, elementi di arredo urbano, attrezzature, pedane, tavolini, sedute e ombrelloni, non richiedono l’autorizzazione paesaggistica e non si applica il limite dei 90 giorni, quale durata massima dell’installazione dei suddetti manufatti amovibili (previsto dall’art. 6, comma 1, lett. e-bis, del Testo Unico Edilizia (d.P.R. n. 380/2001).

Anche in questo caso è stata prevista l’istituzione di un fondo presso il Ministero dell’Interno, con una dotazione di 127,5 milioni di euro per l’anno 2020; alla ripartizione si provvederà, in proporzione alla somma delle entrate per tassa e canone occupazione spazi e aree pubbliche al 31 dicembre 2019 come risultanti dal SIOPE, con prossimo decreto del Ministro dell’Interno di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze.