L’intelligenza artificiale generativa non è più un tema da convegno: è una realtà operativa, capace di affiancare gli uffici pubblici in attività quotidiane. Cinque sono i principali casi d’uso già sperimentati dagli Enti: redazione di atti e verbali, semplificazione del linguaggio amministrativo, formazione continua del personale, analisi comparativa tra esperienze di altre amministrazioni e ricerca normativa avanzata. Si tratta di strumenti accessibili anche ai Comuni di piccole dimensioni, in grado di ridurre tempi e costi, migliorare la qualità dei servizi e rafforzare la relazione con i cittadini.
L’AI, insomma, è già oggi un alleato strategico per una PA più agile e trasparente.
Come applicare l’Intelligenza Artificiale nella P.A.
I rischi dell’amministrazione e le responsabilità degli amministratori. Dalla teoria alla pratica, regole, prompt e casi reali Corso base
28 Ott 2025 ore 14.30 -17.30
146.40 €
Indice
- Redazione di atti e verbali: l’AI come assistente redazionale
- Linguaggio amministrativo più chiaro: addio al burocratese
- Formazione continua del personale: contenuti su misura e sempre aggiornati
- Analisi comparativa e benchmarking: imparare dalle esperienze altrui
- Ricerca normativa e giuridica: più veloce, più mirata
- AI a portata di mano: opportunità concrete per la PA
Redazione di atti e verbali: l’AI come assistente redazionale
La stesura di determine, delibere e verbali è una delle attività che assorbe maggior tempo nelle amministrazioni pubbliche. L’intelligenza artificiale può supportare i funzionari generando bozze strutturate, coerenti con lo stile giuridico-amministrativo, a partire da un semplice prompt.
L’intervento umano resta imprescindibile per la valutazione di merito e la responsabilità del contenuto, ma l’AI consente di risparmiare ore di lavoro nella predisposizione di testi standardizzati.
Questo approccio libera risorse preziose che possono essere destinate alle attività di controllo, pianificazione o relazione con il territorio.
Linguaggio amministrativo più chiaro: addio al burocratese
La comunicazione della PA soffre spesso di eccessiva complessità: formule tecniche e riferimenti normativi rendono difficile per i cittadini comprendere messaggi e avvisi. L’AI permette di riscrivere testi ufficiali in un linguaggio semplice e accessibile, senza snaturare i contenuti. Avvisi di pagamento, lettere informative, FAQ, manuali di istruzioni e persino email possono essere riformulati in modo più comprensibile. Ne derivano una maggiore trasparenza e una riduzione dei fraintendimenti, a tutto vantaggio del rapporto di fiducia con l’utenza.
Formazione continua del personale: contenuti su misura e sempre aggiornati
Il fabbisogno formativo della PA è elevato, ma spesso mancano risorse e tempi per predisporre materiali aggiornati. L’AI può generare dispense, quiz e-learning, schede operative e sintesi normative partendo da documenti ufficiali, consentendo a ogni ufficio di disporre di strumenti formativi “su misura”. Così, un ufficio anagrafe può ricevere una guida aggiornata sulla privacy, mentre la polizia locale può avere schede operative sul codice della strada. L’AI non sostituisce la formazione tradizionale, ma la integra, rendendola più diffusa e capillare.
Analisi comparativa e benchmarking: imparare dalle esperienze altrui
Nella progettazione di regolamenti, bandi o progetti, conoscere le soluzioni già adottate da altri Enti è fondamentale. L’intelligenza artificiale può analizzare documenti disponibili online, individuare modelli ricorrenti e sintetizzare punti di forza e debolezza. Ne deriva la possibilità di costruire tabelle comparative tra strategie digitali regionali o regolamenti comunali, strumento utile soprattutto in fase di attuazione del PNRR e della transizione digitale. L’AI, in questo senso, diventa un moltiplicatore di conoscenza, riducendo i tempi di ricerca e migliorando la qualità delle scelte amministrative.
Ricerca normativa e giuridica: più veloce, più mirata
Un ulteriore campo di applicazione riguarda la ricerca di norme, sentenze e circolari. Grazie ai sistemi generativi, un funzionario può formulare una domanda in linguaggio naturale e ottenere risposte sintetiche corredate da riferimenti puntuali. Questo riduce i margini di errore, velocizza l’iter di redazione di atti complessi e garantisce maggiore solidità giuridica. L’AI non sostituisce la competenza del giurista, ma ne potenzia le capacità, fornendo strumenti rapidi e accurati per orientarsi in un quadro normativo sempre più articolato.
AI a portata di mano: opportunità concrete per la PA
I casi d’uso presentati dimostrano che l’intelligenza artificiale generativa è già una risorsa immediatamente utilizzabile, senza necessità di grandi investimenti tecnologici o competenze informatiche avanzate. La sfida, ora, è definire regole chiare di utilizzo, valutare i rischi connessi e garantire che l’adozione di questi strumenti sia accompagnata da un’adeguata formazione e da una governance consapevole.
Il recente manuale pubblicato da Maggioli, curato dall’avvocato Giovanna Panucci, rappresenta un utile strumento operativo: oltre a chiarire rischi e responsabilità, fornisce casi pratici e un chatbot personalizzato in grado di rispondere ai dubbi più frequenti.
L’AI, dunque, è già entrata nelle stanze della Pubblica Amministrazione. Resta la responsabilità – tutta umana – di usarla in modo intelligente, per costruire una PA più efficiente, trasparente e vicina ai cittadini.
Guida pratica all’adozione dell’Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione
L’Intelligenza Artificiale generativa è già entrata negli uffici pubblici, spesso in modo spontaneo e non regolato. Questo manuale offre alla Pubblica Amministrazione e a tutti i suoi addetti uno strumento operativo completo per affrontare le sfide portate da questa nuova tecnologia, evitando rischi e cogliendo tutte le opportunità.L’adozione dell’AI non può essere affidata al mero entusiasmo tecnologico né abbandonata alla frammentarietà di iniziative locali disconnesse. Al contrario, richiede una visione sistemica, una strategia di lungo periodo ed una leadership pubblica all’altezza della sfida. Ma, prima ancora delle soluzioni tecniche, serve un cambio di mentalità. Il futuro della PA digitale si costruirà sulla capacità di integrare l’innovazione senza rinunciare ai principi costituzionali e sarà plasmato quotidianamente da dirigenti, funzionari, tecnici e collaboratori che useranno la tecnologia non come fine, ma come mezzo per migliorare la qualità dell’azione amministrativa e rafforzare il legame fiduciario con i cittadini.Con un linguaggio chiaro e rigoroso, l’autrice guida enti, dirigenti, funzionari e responsabili digitali nell’adozione consapevole dell’AI, nel rispetto delle norme: AI Act, GDPR, Linee guida AgID.Il volume aiuta a:› capire cosa si può fare (e cosa no) con l’AI generativa› ridurre i tempi delle attività ripetitive senza compromettere legalità e trasparenza› formare il personale all’uso corretto degli strumenti AI› governare il cambiamento senza subirlo.Una guida indispensabile per una Pubblica Amministrazione moderna, competente, compliance e davvero digitale. Giovanna PanucciAvvocato esperto in privacy, protezione dei dati personali e intelligenza artificiale. DPO e AI Strategist, iscritta all’Albo dei Maestri della protezione dei dati & Data Protection Designer®, Founder di “Gladiatori Digitali”, la prima community italiana dedicata all’uso dell’AI generativa per professionisti, aziende e pubbliche amministrazioni e ideatrice del concetto di “Legal Prompting”, il prompt engineering per il mondo giuridico.
Giovanna Panucci | Maggioli Editore 2025
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento