Nella valutazione dell’aggressività di una pratica commerciale scorretta, posta in essere da un’impresa nei confronti di un consumatore, devono essere considerati una serie di elementi, tra cui la persistenza nel tempo della pratica medesima, il ricorso a minacce fisiche o verbali o di quanto altro idoneo ad alterare la capacità decisionale e valutativa del consumatore stesso.
>> TAR Lazio, sez. I, 11/6/2009, n. 5570
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