Rispetto alla pretesa del legislatore scritta nella denominazione corrente del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76 recante
Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale, ossia
decreto semplificazioni, sono quantitativamente limitati gli interventi sulla legge 241/1990, sotto i profili più strettamente procedimentali, tenuto anche conto delle modifiche e integrazioni introdotte dalla legge di conversione 11 settembre 2020, n. 120, pubblicata nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale, n. 228 del 14 settembre 2020, Serie Generale.
Le aspettative o i timori, che dir si voglia, di uno stravolgimento della carta fondamentale del procedimento amministrativo, non trovano ora giustificazione in tale manovra legislativa, anche se alcuni interventi segnano innegabilmente un cambiamento rispetto all’essere, seppur non nella direzione di una chiara semplificazione, tale da intendersi, evitando le elucubrazioni teoriche, come causa ed effetto della riduzione, se non anche della rimozione, di ciò che variamente rallenta, rende difficoltoso, impedisce l’interlocuzione fra privato e P.A.
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