Ah, il diritto di accesso agli atti amministrativi: quell’intrigante miscuglio di trasparenza doverosa e “tutela” della riservatezza che a volte si traduce nel fantasmagorico gioco delle identità nascoste, degli esposti anonimi e degli interessi tutt’altro che evidenti.
Se pensavamo che la burocrazia fosse soltanto un insieme arcano di moduli, scartoffie e timbri, la recente sentenza del Consiglio di Stato n. 3828 del 6 maggio 2025 ci riporta bruscamente al cuore pulsante di questo teatrino delle apparenze: il conflitto perpetuo tra conoscibilità degli atti e segretezza delle fonti, tra trasparenza e opacità giustificata.
Nella fattispecie, lo scontro non è solo tra l’ente sottoposto a vigilanza e il Ministero, ma tra principi giuridici che, per quanto nobili e sacri, tra loro dialogano a volte come due inquilini di uno stesso appartamento che non si sopportano.
Al centro di questo duello all’ultimo documento vi è l’esposto, quel piccolo grande strumento con cui un cittadino, o più spesso un “qualcuno”, sente di poter svelare irregolarità, slealtà o semplicemente disfunzioni. Ora, nella dimensione romantica e giustizialista, l’esposto è la voce coraggiosa del giusto che denuncia l’iniquità; ma nella materia amministrativa diventa qualcosa di più pragmatico e meno poetico: un documento che, una volta consegnato all’amministrazione, perde quel pulviscolo di sacralità e di esclusività del suo autore, per trasformarsi in un mero atto amministrativo. Si tratta di un documento che, semplicemente, entra a far parte del procedimento. E qui nasce il nodo gordiano del diritto all’accesso: perché, se l’ente destinatario del controllo ha il diritto di conoscere integralmente i documenti e i presupposti dell’azione amministrativa – esposti inclusi – come si fa a preservare, nella stessa misura, la riservatezza degli autori, soprattutto quando essi agiscono senza veli?
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Il manuale del responsabile dello sportello unico per le attività produttive
Fin dalla sua nascita normativa lo Sportello Unico per le Attività Produttive è stato oggetto di discussioni ed inter- pretazioni più o meno corrette, inizialmente ignorato se non addirittura osteggiato salvo poi trasformarsi in senso “telematico-informatico” per diventare, infine, struttura rilevante.Tuttavia è altrettanto importante sottolineare come il SUAP non assorbe le competenze specifiche per materia di altri uffici ed enti esterni cosi come non è competente in materia sanzionatoria ma svolge attività di coordinamento e rapporto con le imprese e gli enti terzi.Per gli addetti ai lavori è quindi indispensabile avere sia un quadro normativo preciso e corretto dell’ambito operativo, sia istruzioni sintetiche utili per la gestione dei singoli procedimenti di competenza del SUAP, per la risoluzione dei casi concreti di competenza dell’ufficio.Questo è l’obiettivo che si prefigge il presente manuale, composto da schede sintetiche ma esaustive, riferite ai principali procedimenti o attività di competenza del SUAP, basate sulle norme nazionali ma con riferimenti anche a quelle regionali (dove necessario).Sezioni dell’opera:Il volume apre la trattazione con un puntuale esame della normativa sullo Sportello Unico per le Attività Produttive e del suo ruolo all’interno del Comune e nei confronti degli altri enti terzi, con illustrazione e commento delle disposizioni specifiche del DPR n. 160/2010 ed atti collegati.Nella parte introduttiva sono poi illustrati i procedimenti amministrativi di competenza del SUAP, distinguendo fra quelli soggetti a SCIA e quelli soggetti ad autorizzazioni, licenze, ecc.Nella seconda parte si riportano ben 68 schede esplicative descrittive del procedimento amministrativo delle principali attività economiche (una scheda per ogni specifica attività) dove viene indicato: tipologia, normativa di riferimento, ambito di applicazione del procedimento, enti competenti ed iter procedurale. Si tratta di un supporto di consultazione schematico e di semplice utilizzo nato con il preciso intento di guidare gli operatori del SUAP nello svolgimento del loro lavoro quotidiano. Saverio LinguantiLibero professionista consulente giuridico-legale, specialista di diritto amministrativo, è docente di legislazione e tecniche operative a tutela dell’economia della Sicurezza presso la Scuola Ispettori della Guardia di Finanza. Docente a c. di legislazione professionale presso l’Università degli Studi di Pisa, Dipartimento di Farmacia e Dipartimento di Medicina e Ricerca Traslazionale, svolge attività di consulenza stragiudiziale e formazione per imprese private ed aziende sanitarie. Già consulente giuridico dell’Ufficio legislativo del Ministero dello Sviluppo Economico per le materie della Semplificazione amministrativa, Commercio e SUAP, è autore di numerosi volumi e saggi specialistici in materia.
Saverio Linguanti | Maggioli Editore 2024
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