Il caso: variazione da attività stagionale ad annuale durante la sospensione

Come procedere alla variazione del periodo di apertura in caso di sospensione

2 Dicembre 2025
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Il caso


Una ditta individuale che esercita attività di somministrazione di alimenti e bevande – originariamente attiva come esercizio stagionale dal 1° marzo al 31 dicembre – chiede al Comune di poter presentare una comunicazione di variazione da stagionale ad annuale.
Al momento della richiesta, però, l’attività è sospesa a seguito di un provvedimento comunale, impugnato dinanzi al TAR Veneto, con sentenza prevista per il mese di febbraio. L’amministrazione si domanda se la richiesta di variazione sia strumentale a “coprire” il periodo sino alla pronuncia del TAR e se sia preferibile attendere la decisione prima di valutare l’eventuale variazione.

La soluzione operativa


L’attività di somministrazione di alimenti e bevande è totalmente liberalizzata, con la sola esclusione delle zone soggette a tutela, quindi l’esercente è libero di scegliere se svolgere l’attività in forma stagionale oppure annuale, rimettendo in questa ultima ipotesi a lui stesso la possibilità di sospendere l’attività non solo per il periodo invernale ma anche per un periodo non superiore a 12 mesi.
Sembra proprio che la scelta della stagionalità sia stata una libera scelta dell’esercente che ancora oggi potrebbe, semplicemente cessando questa attività ed attivandone una nuova, attivare un nuovo esercizio con apertura annuale. La sentenza del Tar, per quanto indicato nel quesito, non è inerente alla stagionalità dell’attività ma ad un ordine di sospensione dato da codesto Comune. Se l’attività è al momento sospesa è ininfluente essere stagionale o annuale

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